Indonesia: appunti sull'automotive

Nel quinquennio 2005-2010 il mercato e la produzione indonesiana di auto e motocicli sono cresciuti a un ritmo del 7-8% annuo.

Nel 2010 la domanda indonesiana di nuove auto era pari a 764.710, in crescita del 57% rispetto alle 486.061 unità dell'anno precedente.

Nel 2009 la produzione europea di auto era di 2.543 unità, con previsioni di crescita a 5.000 unità nel 2010. Nel 2010 le esportazioni di veicoli CBU e CKD così come quelle di componenti sono rallentate rispetto al 2008 nonostante la crescita positiva nell'ultimo quinquennio (soprattutto per le CBU che hanno registrato +29,52%. Anche le importazioni di CBU nel 2010 sono rallentate, ma con una crescita nel quinquennio del 15,45% annuo.

Secondo il Ministero dell'Industria, il governo indonesiano intende sviluppare il mercato domestico armonizzando tariffe e tassazione. L'obiettivo è di aumentare la capacità domestica dell'industria componentistica, fornire incentivi per la R&S nonché incentivi fiscali per attrarre investimenti nell'industria dei componenti hi-tech.

I produttori europei del settore automotive in Indonesia sostengono questo approccio positivo del governo. Se queste azioni fossero implementate, l'industria automobilistica indonesiana potrebbe diventare il maggiore centro produttivo dell'area ASEAN.

Nella situazione attuale, le vendite automotive globali dei sei maggiori mercati ASEAN (Tailandia, Indonesia, Vietnam, Filippine, Singapore e Malesia) sono scese del 10% nel 2009 a circa 1,9 m unità (2,1 nel 2008). Per il 2010 le previsioni facevano sperare una ripresa con vendite globali nei sei principali mercati ASEAN per oltre 2m. Nel 2009 il principale mercato automotive dell'area era la Tailandia (548.000 unità vendute), seguito da Malesia (537.000) e Indonesia (484.000).

Nonostante il costo del lavoro sia basso in Indonesia, altri fattori influiscono sul costo totale. Per esempio il livello dei dazi sull'importazione e le accise sono simili in tutta la regione, ma in Malesia è possibile limitare le accise da 75-105% a 0% mentre i dazi sull'importazione rimangono al 10% (CKD) se il contenuto locale varia intorno al 30-40% in funzione del motore.

L'applicazione della zona di libero scambio in Tailandia limiterebbe i dazi sulle importazioni dal 30% (CKD) allo 0% e le accise del 34-71% del prezzo ex-stabilimento dal 75-90% del prezzo al dettaglio. Ma l'Indonesia non prevede queste facilitazioni. Per esempio un produttore del settore auto non può vendere al mercato locale se produce in una zona economica speciale, mentre questo è possibile per esempio in Tailandia. Nonostante il costo produttivo sia inferiore, i costi aggiunti rendono dunque il paese meno competitivo. Inoltre la mancanza di incentivi per investimenti nuovi o esistenti non permette uno sviluppo del settore.

Tra i più recenti sviluppi figura l'armonizzazione delle tariffe 241/PMK.011/2010, su decreto ministeriale N. 132 del 2005 sulle importazioni.

Fonte: European Business Chamber of Commerce in Indonesia