Buone prospettive per il packaging

Packaging plastica

Il settore del packaging gode di buona salute. Lo attesta la recente indagine congiunturale 2014 dell'Osservatorio Ipack-Ima (campione di 146 imprese con 8.500 addetti, fatturato di 2,2 miliardi di euro), che indica fatturato in crescita per un terzo delle intervistate, export in aumento e occupazione inalterata per l'86% del campione.

Simili andamenti sul fronte utilizzatori (282 imprese, 36.000 addetti, fatturato di circa 16 miliardi di euro): per il secondo semestre 2014 il 39% dichiara fatturato in crescita, il 37% stabilità e il 24% calo. Il 31% delle imprese ha registrato un incremento dell'export. Sono questi i dati divulgati nel corso di Ipack-Ima 2015.

Dai dati Istat emerge che nel 2014 l'industria italiana produttrice di macchine cartotecniche e per il converting ha visto crescere l'export dell'8,9%, destinato per il 42% all'area UE e 14% Paesi extra-UE. Le macchine per la cartotecnica sono prevalentemente dirette in USA, Turchia e Spagna; quelle per il converting in USA, Cina e UK. Nel 2014 l'import ha segnato +43%, con la Germania come principale fornitore (31%), seguita da Francia (22%) e USA (8%). A livello mondiale l'Italia è il secondo fornitore dopo la Germania.
Anche per l'industria italiana della cartotecnica e della trasformazione nel 2014 si rileva un trend positivo sia in termini da produzione (+2,4%) sia di fatturato (+3,3%). Le esportazioni crescono del 3,3%. Aumenta del 2,6% la produzione di imballaggi in carta e cartone e dell'1% quella delle altre produzioni cartotecniche (fonte: Assografici). L'export è prevalentemente destinato alla UE e il 10% ai Paesi europei extra-UE.

I costruttori italiani di macchine per l'industria casearia sono tra i principali paesi esportatori al mondo: nel 2014 hanno esportato macchinari per 68,8 milioni di euro (+4,5%). In Europa è destinato il 53% dell'export (30% UE 28 e 23% Paesi extra-UE); il 17% è stato esportato verso l'Asia (Qatar e Hong Kong); il centro e sud America hanno assorbito il 10%, stessa percentuale rilevata per l'Africa; il 7% è diretto in America settentrionale. A livello mondiale l'Italia detiene il primato delle consegne su Russia, Francia, USA e Brasile. Per l'Osservatorio Economico Ipack-Ima le previsioni per la prima parte 2015 rimangono positive.
L'industria lattiero-casearia italiana ha chiuso il 2014 in linea con il 2014, con una produzione destinata a coprire il fabbisogno interno e il 20% (851.000 ton) diretto ai mercati esteri. L'Unione Europea assorbe i tre quarti del volume, con mercati promettenti in est Europa, Cina, Corea ed Emirati Arabi. Il trend positivo dell'export proseguirà nella prima parte 2015.

L'industria delle macchine e impianti per la trasformazione della frutta e dei vegetali realizza il 78% del fatturato sui mercati esteri (fonte: Assofoodtec). Nel 2014 sono state esportate macchine per 111 milioni di euro (-0,4%), destinate in Europa (49%), Nord America (14%), centro e sud America (13%), Asia (13%), Africa (8%). A livello mondiale l'Italia è il primo paese esportatore (25%), con il primato su USA, Francia, Turchia Spagna, Australia, India, Algeria e Portogallo; seconda posizione in Cile, Cina e Messico. Assofoodtec prevede per il 2015 un ritorno ai valori del 2013 in termini di produzione ed export.
Oltre 20 milioni di ton di ortofrutta sono prodotte dall'industria italiana, secondo esportatore europeo dopo la Spagna: 10 milioni ton di frutta e 6 di ortaggi, seguono agrumi e frutta secca. L'industria della lavorazione e conservazione ha chiuso il 2014 con +5,5%, produzione destinata per la metà all'export. L'ortofrutta complessivo (inclusa l'ortofrutta trasformata) rappresenta un terzo del made in Italy agro-alimentare. Il 75% dei prodotti esportati è destinato ai paesi europei. Per il primo semestre 2015 le aspettative sono buone.

Secondo i dati Assofoodtec, il settore all'industria italiana delle macchine per la lavorazione delle carni ha chiuso il 2014 con +1,1% del valore della produzione. Le esportazioni (70% della produzione) sono state pari a 130 milioni di euro (+15%), destinate per il 41% a UE, Nord America (16%), Asia (12%), centro e sud America (11%, con il quasi raddoppio delle vendite in Brasile), paesi extra-UE (9%) e Africa (8%). A livello mondiale, l'Italia è il quarto esportatore (7%), preceduto da Germania (28%), Paesi Bassi (23%) e USA (8%), con il primato in Algeria e la terza posizione in USA, Canada, Brasile, Turchia, Spagna e Svizzera. Nel 2015 Asofoodtec prevede un incremento della produzione trainata dalle maggiori esportazioni.
L'industria nazionale delle carni produce prevalentemente a copertura del fabbisogno interno, con una previsione di fatturato 2015 in linea con l'ultimo semestre 2014.

L'industria italiana della movimentazione industriale, stimata in 4 miliardi di Euro presenta problematiche differenti tra i comparti e risulta esposta alla recessione in quanto tratta beni strumentali durevoli non primari. Per Aisem (l'Associazione di settore), nel 2014 i carrelli industriali semoventi sono cresciuti sia nei valori di produzione (+2,4%) sia nell'export (+2,5%), mentre tra gli impianti ed apparecchi di sollevamento e trasporto interno si registrano variazioni modeste (produzione +0,4%, export +1,1%. Il mercato italiano del material handling sta crescendo: la produzione ha registrato un lieve incremento nel 2014 mentre l'export è cresciuto del 3,5%, con previsioni analoghe per il 2015.
Nel 2014 il settore dei carrelli industriali semoventi dovrebbe avere recuperato (+2,4%) per un valore previsto di 1,285 miliardi di euro; l'export, destinato prevalentemente ai mercati europei, dovrebbe avere chiuso in crescita con un valore di 405 milioni di euro.
Per il settore impianti ed apparecchi per il sollevamento e trasporto si stima un 2014 in crescita dello 0,4%, salito a 2,705 miliardi di euro, mentre l'export dovrebbe essersi assestato intorno a 900 milioni di euro. Paesi destinatari la UE, USA, Russia, Cina e Iran.
Gli impianti di stoccaggio sono in calo dal 2009.