Quale Kazaskistan nel 2015?

L'Italia esporta oltre 700 milioni di euro in Kazakistan, posizionandosi quale secondo maggiore esportatore europeo dopo la Germania, sesto a livello globale.

Nel 2014 l'Italia ha esportato per 706 milioni di euro (- 3%), prevalentemente meccanica strumentale (pari al 43,3% dell'export italiano) e moda (22,1%), con prospettive di crescita per l'arredamento (ora al 7%) e i prodotti agroalimentari, grazie all'apprezzamento dei beni di consumo Made in Italy da parte della classe media kazaka.

"L'Italia è il secondo maggior esportatore europeo in Kazakhstan, che rimane uno dei mercati euro-asiatici a più alto potenziale per il nostro export - ha dichiarato Alessandro Castellano, amministratore delegato di SACE, durante il Business Forum Italo Kazako durante la Giornata del Kazkhstan a EXPO Milano -. Un potenziale confermato dagli 800 milioni di euro di nuovi progetti che SACE sta studiando nel paese in favore di imprese italiane, in una gamma diversificata di comparti industriali: dall'oil&gas al petrolchimico, dal settore dei metalli alla filiera agroalimentare e alle infrastrutture."

Dal Kazakistan l'Italia ha importato per 2,4 miliardi di euro (-30%), essenzialmente idrocarburi e prodotti raffinati (95%). Il settore estrattivo è infatti predominante e quasi interamente sotto il controllo dello stato, attraverso il fondo sovrano Samruk Kazyna.

Gli investimenti italiani sono significativi nel settore petrolifero (ENI), finanziario (Unicredit) e delle infrastrutture (Salini-Todini, Renco e Italcementi).

Per stimolare la crescita del tessuto industriale locale, il governo kazako sta puntando sui settori a maggior valore aggiunto, come le infrastrutture e le tecnologie meccaniche, l'agroalimentare, il tessile e l'abbigliamento. E' stato recentemente annunciato un piano di investimenti pubblici per 5 miliardi di dollari per potenziare il trasporto aereo, marittimo e ferroviario a livello regionale mentre le istituzioni finanziarie sostengono le PMI.