Coronavirus, emergenza sotto controllo

Coronavirus casi giornalieri in Cina da gennaio a 6 febbraio 2020

In seguito alla diffusione del nuovo coronavirus, in tutte le province, città e regioni autonome cinesi è stato attivato il piano d’emergenza per la salute pubblica.

A partire dal 6 febbraio in Cina  è in vigore il livello 2 di emergenza e qualsiasi attività sociale in forma organizzata e aggregativa è proibita. Quale conseguenza le prossime fiere in Cina sono state annullate o posticipate. 

Coronavirus WHO 6 febbraio

E’ il caso della CIEX 2020 (16° Tianjin International Industrial Expo) nel nord-est della Cina, lo sbocco portuale di Pechino, che è stata posticipata a data da definirsi. E’ anche il caso della Greater Bay Area International Textile & Clothing Industry Fair (DTC 2020), 21° fiera internazionale per l'industria tessile e la confezione, in concomitanza con SCISMA 2020 (macchine da cucire e accessori) e DFM 2020 (macchinari e materiali per calzature), in calendario presso il nuovissimo Shenzhen World Center, nel Guangdong (Sud della Cina), ora posticipate a data da definirsi.

Al di fuori dei confini cinesi, gli appuntamenti fieristici sono in gran parte confermati, tranne per la IPF 2020 di Dhaka (Bangladesh), 15° fiera Internazionale per l'industria delle materie plastiche, stampa, packaging, posticipata al 4-7 giugno su richiesta degli espositori.

Il 6 febbraio il WHO annunciava 28.276 casi positivi, di cui 3722 nuovi. Nella sola Cina si contano 28.060 casi confermati, di cui 3.859 gravi e 564 decessi. Al di fuori della Cina si contano 216 casi in 24 Paesi con un solo decesso. Il rischio di contrarre il virus rimane molto elevato per la Cina.

Il CDC – Taiwan Centers for Disease Control annuncia che a partire dal 6 febbraio è stato proclamato l’obbligo di quarantena ‘domestica’ di 14 giorni per i taiwanesi che rientrano da viaggi in Cina, Hong Kong e Macau mentre è vietato l’ingresso di cinesi residenti.

Vige l’obbligo di quarantena per 14 giorni anche a Hong Kong, che il CHP – Center for Health Protection limita alle persone in arrivo dalla Cina e in considerazione dell’elevato numero di casi riportati.

La stampa incendia gli animi con presunti scoop o fake news che seminano il panico tra gli abitanti in cerca di mascherine o di beni primari come la carta igienica. E incominciano a circolare notizie deliranti (già virali sul web), che non si possono neppure citare per la crudeltà dei contenuti. Tuttavia a Hong Kong prevale l’ottimismo e si stima che la situazione potrà normalizzarsi verso maggio o giugno.

Gli uffici a Hong Kong riapriranno la prossima settimana e le scuole a inizio marzo.

maricro