Myanmar, un nuovo mercato
La recente apertura birmana verso la democrazia ha incontrato la reazione favorevole dell'Europa, tanto che il 23 aprile 2012 i Ministri degli Esteri della UE hanno deciso di sospendere per un anno le sanzioni imposte al Myanmar, con la sola eccezione dell'embargo di armi.
Le sanzioni europee includevano il blocco dei visti e dei beni contro 491 personalità, legate alla vecchia giunta militare, e contro 59 società ed organizzazioni. Restrizioni commerciali erano state inoltre imposte ad almeno 800 imprese, attive soprattutto nei settori del legno, delle pietre preziose e delle miniere. Tutte queste misure sono state sospese per un anno. Tra sei mesi i Ministri faranno una prima analisi per verificare il provvedimento.
''La Ue vuole ora avviare una collaborazione attiva con il Myanmar nel suo insieme – affermano i ministri europei, allo scopo di assistere il processo di riforme e di contribuire allo sviluppo economico, politico e sociale''
L'accordo segue di pochi giorni l'annuncio degli Usa, sulla revoca parziale delle misure restrittive contro il Paese, e quello dell'Australia che ha deciso di sospendere le sanzioni contro il Presidente Thein Sein e 261 altri responsabili, finora sottoposti a restrizioni di viaggio e finanziarie.
Quasi concomitante è stata la visita del Ministro Giulio Terzi in Myanmar dal 24 al 26, accompagnato dall'ex inviato Ue Piero Fassino, l'attuale sindaco di Torino, nel corso della quale ha incontrato il Presidente Thein Sein e la leader dell'opposizione Aung San Suu Kyi.
In Myanmar le imprese italiane sono interessate all'accesso alle gare d'appalto in un Paese da ricostruire, in particolare nel settore delle infrastrutture e dell'energia. La visita fa infatti seguito all'incontro a Roma con il viceministro degli Esteri birmano Myo Mynt che ha anticipato le intenzioni del suo governo di creare un ambiente favorevole agli investimenti esteri.
Fonte: Ministero degli Affari Esteri