L'industria idrica in India
L'India si trova ad affrontare una situazione disperata di fabbisogno idrico: le sue fragili e limitate risorse si impoveriscono mentre la domanda idrica da svariati settori economici è in rapida crescita.
Negli ultimi anni i settori domestico e industriale si sono resi conto di questa situazione impari nella domanda e offerta. Con la Nuova Politica Economica del 1991, il governo ha tentato di spingere verso un approccio improntato sul mercato e sulla privatizzazione dell'acqua nei centri urbani. La Politica Nazionale Idrica proposta lo scorso anno considera l'acqua come un bene economico e valuta le numerose macro e micro iniziative in questo ambito.
Ingenti risorse sono state dedicate alle forniture idriche e al settore sanitario, con sempre maggiore impegno a partire dal 1980, quando è stata avviata la cosiddetta International Drinking Water Supply and Sanitation Decade. Oggi gli investimenti in acqua potabile rappresentano circa il 3% della spesa nazionale. E, quale conseguenza, l'85% della popolazione urbana e il 75% di quella rurale ha accesso alle forniture idriche pubbliche; il 48% della popolazione urbana e il 36% di quella rurale ha accesso a servizi sanitari. Ma ovviamente l'ambizione è di fare molto di più.
L'industria idrica indiana si trova a un crocevia. In un Paese in fase di sviluppo con enorme domanda di riciclo dell'acqua e purificazione dell'acqua potabile, ci sono ovviamente ampi margini di crescita. Il mercato idrico indiano è stimato intorno ai 15 miliardi di dollari, equamente suddiviso tra settore pubblico e industria privata, con una crescita annua del 18%.
Nel 2003 il governo indiano ha annunciato un progetto alla base di tutti i successivi: il collegamento dei principali fiumi del paese in modo da integrare le aree con maggiore abbondanza a quelle con scarse risorse idriche. Un progetto del valore di oltre 100 miliardi di dollari, tra i maggiori al mondo, che farebbe da traino all'economia creando una grande domanda nell'ambito delle apparecchiature e delle costruzioni.
Alcuni fatti salienti...
• Entro il 2012 l'India dovrebbe diventare la terza maggiore economia mondiale, grande quanto gli Usa entro il 2040
• L'industria manifatturiera è in fermento con i settori tessile, alimentare, farmaceutico e chimico di vaste proporzioni
• Si stima che il mercato idrico indiano abbia un valore totale pari a 12 miliardi di dollari
• Nel 2005 il governo ha investito 1080 milioni di dollari in progetti rurali per l'acqua potabile
• Grandi progetti e privatizzazioni nella fornitura di acqua municipale e nel trattamento degli scarichi
• Vasto settore dell'acqua potabile comprensivo di purificatori e acqua imbottigliata
• Potenziale crescita dei progetti per il riciclo degli scarichi e la desalinazione nei settori privato e municipale
• Secondo la Banca Mondiale, entro il 2025 la domanda di acqua per uso industriale, produzione di energia e altri utilizzi dovrebbe salire da 67 miliardi m3 a 228 miliardi m3
• Presenza significativa di numerose società internazionali attive nel mercato idrico.
Trattamento acque
Il mercato indiano del trattamento acque è in forte espansione. Non sono disponibili dati esaustivi, tuttavia EverythingAboutWater stima che la dimensione totale del mercato idrico e acque reflue sia intorno ai 420 milioni di dollari. E sta crescendo a un ritmo del 18% annuo in alcuni segmenti, come quelli industriali e quello dell'acqua potabile per cui si prevede una crescita ancora maggiore.
Ma quali sono i principali fattori di crescita dell'industria? Certamente la maggiore consapevolezza della salute e qualità dell'acqua potabile, ma anche la minore qualità dell'acqua e la conseguente necessità di ricercare acqua di falda, le pressioni sulle acque reflue da parte degli enti governativi per il controllo ambientale, la minore disponibilità idrica che porta al riutilizzo e riciclo, la crescita economica e industriale in genere e, soprattutto, nelle industrie chimiche, farmaceutiche, alimentari, tessili e nella produzione di energia.
L'industria indiana
L'industria indiana, molto frammentata e disorganizzata, può essere suddivisa idealmente in tre categorie principali:
> Grandi 'attori', come VA Tech Wabag, Degremont, Hindustan Dorr-Oliver, Paramount, Ion Exchange, Thermax...
> Realtà di medie dimensioni, come Doshion, Aquatech, Fontus Water, Driplex, TEAM, Ions Hydro
> Piccole imprese (oltre 500)
L'industria del trattamento acque è prevalentemente concentrata in alcuni distretti geografici, quali Mumbai, Pune, Chennai, Hyderabad, Nuova Deli, Calcutta e Ahmedabad. Alcuni costruttori di impianti sono presenti in altre aree ma in numero ridotto.
Livello tecnologico
In termini di tecnologia, le capacità e la conoscenza del mercato sono migliorate negli ultimi anni e ora in India si possono trovare la maggior parte dei prodotti e dei produttori esteri. Il mercato si sta gradualmente spostando dal trattamento chimico e demineralizzazione alla tecnologia a membrana. Tuttavia esistono ancora ampi segmenti, come quello delle centrali elettriche e delle raffinerie, che continuano a fare uso della tecnologia di demineralizzazione. Si assiste anche alla crescita del concetto del riciclo delle acque reflue e dei sistemi a zero scarichi.
Il settore pubblico ha essenzialmente competenza per gli impianti per il trattamento dell'acqua 'grezza' e per le fognature mentre il settore privato opera negli impianti per chiarificazione, trattamento fanghi, aerazione, disinfezione e filtrazione. Tradizionalmente il mercato ha utilizzato demineralizzatori per il trattamento ma negli ultimi anni si è sviluppato il settore della tecnologia a osmosi inversa, che ha gradualmente sostituito la tecnologia DM tanto che ora si stanno affermando tecnologie come l'ultrafiltrazione e l'elettrodialisi.
Negli ultimi anni il mercato è cambiato profondamente. Si contano una dozzina di società di medie dimensioni, che sono cresciute rapidamente mettendo a segno numerosi progetti. Il mercato si è popolato anche di centinaia di piccoli integratori di sistema in risposta alle esigenze locali.
Da segnalare la decentralizzazione geografica. In passato l'industria del trattamento acque era essenzialmente concentrata nel Maharashtra mentre nell'ultimo decennio si sono sviluppate concentrazioni minori, distribuite in tutto il Paese (Deli, Madras, Calcutta, Ahmedabad e Hyderabad), con conseguenza positive ma anche negative: il mercato è cresciuto e i costi sono diminuiti ma anche la qualità e affidabilità di molti di questi fornitori è piuttosto dubbia.
Un mercato completamente differente
Negli ultimi anni numerosi player internazionali si sono affacciati sul mercato indiano: colossi del calibro di Veolia Water, Suez de Lyonnaise (Degremont) e VA TECH Wabag sono presenti in India così come alcune grandi industrie chimiche, come Nalco e GE Betz-Dearborn. Lo sviluppo locale di svariati vettori per il trattamento, come resine, membrane a osmosi inversa e serbatoi, ha consentito di ridurre i costi e rendere la disponibilità delle diverse tecnologie di 'massa'. Un'altra tendenza interessante riguarda la standardizzazione dei sistemi di trattamento con l'aumentare nell'ultimo biennio dell'utilizzo di impianti di demineralizzazione e di osmosi inversa.
Opportunità di crescita futura
Numerosi fattori sostengono la crescita del mercato: il rapido aumento della popolazione ha portato a maggiori richieste di acqua potabile e trattamento delle reti fognarie. Attualmente questa situazione si riscontra nelle aree urbane tuttavia dovrebbe presto espandersi ai centri minori e ai villaggi. Allo stesso tempo la scarsità di acqua ha spinto numerose industrie a utilizzare sistemi di riciclo dell'acqua per far fronte alle proprie necessità idriche. Da non sottovalutare infine la crescente consapevolezza ambientale sia in ambito industriale sia pubblico. La diffusione dell'argomento tra i media e le associazioni ha spinto le industrie a installare dispositivi e apparecchiature per il trattamento delle acque in modo da evitare azioni legali e sociali.
Anche il governo ha fatto la sua parte imponendo una rigorosa legislazione in materia di trattamento dei reflui. Non dimentichiamo poi il carattere di obbligatorietà dei regolamenti Environment Clearances da parte del Comitato per il Controllo dell'Inquinamento. La recente direttiva della Corte Suprema di trasferire le unità inquinanti al di fuori di Deli avrà come risultato quello di dare una spinta alle vendite future di impianti per il trattamento acque. E, infine, molti impianti di trattamento esistenti devono essere sostituiti o implementati per rispondere a requisiti più rigorosi.
I problemi legati all'acqua potabile in India sono alquanto differenti da quelli nei paesi sviluppati. La principale preoccupazione riguarda la disinfezione dell'acqua potabile sul punto in cui viene utilizzata. Per tradizione questo mercato è sempre stato dominato dai filtri e purificatori a ultravioletti. Una sola azienda, Eureka Forbes, detiene oltre il 50% del mercato totale della purificazione con i propri purificatori UV grazie all'eccellente rete di assistenza e marketing diretto. Altre società, come Ion Exchange e Thermax, hanno tentato di entrare in questo mercato con risultati limitati. Nell'ultimo anno hanno fatto capolino i purificatori domestici a osmosi inversa, che hanno riscosso grande successo, mentre più recentemente si è assistito all'introduzione della nanofiltrazione e ultrafiltrazione in questa area del mercato, che offre opportunità future.
Grande area di crescita è l'aumento in India degli impianti di acqua imbottigliata. Con la liberalizzazione e la maggiore consapevolezza della qualità dell'acqua, centinaia di marche di acqua imbottigliata hanno fatto ingresso sul mercato. Il mercato dell'acqua imbottigliata, che vale oggi 250 milioni di dollari, cresce del 75-80% e nell'ultimo biennio sono stati inaugurati numerosi impianti di osmosi inversa. Con l'ingresso delle multinazionali, come Pepsico e Coke, anche la qualità e tecnologia dei loro impianti sono migliorate.
Gli stessi produttori indiani hanno cercato di esportare e costruirsi una presenza nei mercati oltreoceano. Impianti di trattamento sono stati esportati in Medio Oriente e nell'Asia sud-orientale.
Grandi Progetti
Il contributo degli impianti di dissalazione a membrana è in continuo aumento. Numerosi impianti di dissalazione a osmosi inversa sono stati installati dalle industrie per far fronte alle proprie necessità di acqua. Nel 1999 è stato commissionato da Ion Exchange per l'Ente Elettrico Gujarat un impianto di osmosi inversa a Sikka con capacità di 4500 m3/giorno. Un altro impianto a osmosi inversa per il trattamento di 10.000 m3/giorno di acqua marina è stato commissionato da Thermax per Nirma a Bhavnagar usando le membrane Hydranautics. L'osmosi inversa è stata utilizzata da numerose industrie per riciclare l'acqua di scarico. Un impianto a osmosi inversa per il trattamento di 12.000 m3/giorno è stato recentemente commissionato da Aquatech (Asia) per lo stabilimento chimico Rashtriya di Mumbai. Ion Exchange ha commissionato un altro impianto per il trattamento di 3000 m3/giorno di acque reflue a IFFCO, Phulpur. Sin dall'inizio degli anni Novanta sono stati avviati centinaia di impianti per la dissalazione di acque salmastre basate sull'impiego di membrane con capacità da 10 a 100 metri cubi al giorno con l'obiettivo di fornire acqua potabile sicura ad alcuni villaggi con problemi situati negli stati di Gujarat, Rajasthan, Tamil Nadu e Andhra Pradesh.
D'altra parte numerosi impianti di dissalazione termica sono stati messi in funzione nelle zone costiere per coprire le esigenze interne delle industrie. Un impianto di dissalazione Multi-effetto da 48.000 m3/giorno è stato commissionato nel 1999 per il complesso petrolchimico Reliance situato sulla costa occidentale del paese a Jamnagar. Anche il gigante industriale Larsen & Toubro (L&T) ha commissionato un impianto di dissalazione termica per la propria industria cementifera.
Le prossime sfide
L'industria si trova ancora ad affrontare restrizioni. Gli enti normativi non hanno la capacità di applicare gran parte delle linee guida e talvolta i requisiti obbligatori di un impianto di trattamento vengono aggirati. Le industrie che inquinano hanno adottato un atteggiamento di mancanza di riguardo che ha richiesto l'intervento di svariate associazioni per fare loro prendere una posizione al riguardo. Numerosi impianti di trattamento richiedono grandi investimenti di capitale, che la maggior parte delle industrie cerca di evitare optando per 'scorciatoie'. Lentamente si stanno facendo strada la consapevolezza e il riconoscimento delle nuove tecnologie.
Più recentemente la capacità tecnica e il know-how dei principali produttori del settore trattamento acque si è standardizzato con la conseguenza che le commesse per grandi progetti vengono assegnate in funzione dei prezzi, della esperienza esecutiva e della capacità progettuale. Questa è anche la tendenza dei prossimi anni.
Conclusioni
Oggi l'industria idrica indiana si trova a un crocevia. In un paese in sviluppo con esigenze basilari è essenziale avere un ruolo proattivo e socialmente responsabile. Con un'adeguata direttiva governativa e i giusti passaggi da parte dei leader nell'industria, è pronta a decollare nel prossimo futuro.
Società Internazionali con presenza significativa in India
Veolia Water, Francia
Degremont, Francia
VA Tech Wabag, Austria
Thames Water, UK
GE Water, Usa
Dow Chemicals, Usa
Dupont, Usa
Grundfos Pumps, Danimarca
KSB Pumps, Germania
Nalco Chemicals, Usa
Drewtreat Chemicals, Usa
Krohne Marshall, Germania
Endress + Hauser, Germania
Emerson (Fisher Rosemount), Usa
Koch Group, Usa
Hydranautics, Usa
Pentair Group, Usa
Schlumberger / Actaris, Francia
Amiantit, Arabia Saudita
Netzsch, Germania
George Fischer
Aplaco, Arabia Saudita
Metrohm, Svizzera