Auto 'mondo': cosa dicono le statistiche
La produzione di autoveicoli del continente asiatico pesa per quasi il 51% sulla produzione mondiale (84 milioni di unità). La Cina conta per il 23% e l'area ASEAN per il 5% del totale prodotto nel mondo. Uno sguardo alle statistiche pubblicate recentemente dall'Anfia.
Nel periodo gennaio-marzo 2013 sono stati prodotti nel continente asiatico 11,31 milioni di autoveicoli (incluso Australia), pari ad una crescita del 2,9% rispetto allo scorso anno. Il 48% dell'intera area viene prodotto in Cina (5,4 milioni di autoveicoli), che insieme all'India ha prodotto circa 6,5 milioni di autoveicoli nei primi 3 mesi dell'anno. I paesi federati ASEAN invece hanno prodotto oltre 1,15 milioni di autoveicoli (+30%).
La Cina è in testa alla classifica dei paesi produttori dal 2010 quando, triplicando i volumi del 2005, produceva oltre 18 milioni di veicoli (+32,6% sul 2009). A causa della contrazione della domanda come effetto della fine degli incentivi e della politica di restrizioni all'acquisto di autovetture per limitare le immatricolazioni nelle metropoli, nel 2011 sono stati prodotti 18,43 mln di autoveicoli (+1%). Nel primo semestre 2012 la crescita complessiva è stata del 4%: a fine dicembre, il cumulato registra 19,27 milioni di autoveicoli prodotti (+4,6%), con particolare interesse per i SUV, che determinano un aumento della produzione del 45% di questo segmento.
Nel primo trimestre 2013 in Cina sono stati prodotti 5,4 milioni di autoveicoli, con un incremento del 12,7%, particolarmente sostenuto dalla produzione di auto (+16,2%), comparto che vede solo il segmento degli UV (utility vehicles) in calo del 19,8%. L'export risulta in calo nei primi 5 mesi 2013 per la prima volta dal 2008, attribuibile a una crescita economica più contenuta dei principali paesi di destinazione della Cina.
Tra gli altri paesi asiatici, il Giappone ha sofferto delle calamità del 2011 con la conseguente interruzione dell'attività produttiva del settore auto. Nel 2012 sono stati prodotti 9,9 milioni di autoveicoli (+18,4%) di cui 8,55 milioni di autovetture (+19,5%), 1,27 milioni di autocarri (+11,5%) e 122 mila autobus (+17%). L'export ha riguardato invece 4,80 milioni di autoveicoli (+7,5%), che rappresentano il 48,3% della produzione nazionale.
Secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale, la crescita dell'economia indiana sarebbe del 5,7% nel 2013 e del 6,2% nel 2014. Di certo nel 2012 il Paese ha registrato un record produttivo: 4,14 milioni di autoveicoli sono usciti dalle fabbriche indiane (+5,3%), di cui 3,28 milioni autovetture (inclusi UV, +50,5%), e 860 mila autocarri e autobus (2,4%). Nella seconda metà dell'anno la produzione ha tuttavia subito un rallentamento e a fine 2012 l'export ha riguardato 620 mila autoveicoli (+5,3%).
La Corea del Sud è il 5° paese produttore al mondo, dopo Cina, USA, Giappone e Germania. Nel 2012 in Corea sono stati prodotti 4,56 milioni di veicoli (-2,1 %), di cui 4,67 milioni di vetture (-1,3%), mentre la flessione per autocarri e autobus è stata più marcata (-10,3%). Nel 2012 sono stati esportati ben 3,17 milioni di autoveicoli (+0,6%), di cui oltre 3 milioni di autovetture (+1,1%). Nel primo trimestre 2013 la produzione ha registrato -5,2%, di cui -8% per il comparto auto (escluso MPV).
Nel 2012 i paesi produttori di autoveicoli dell'Asean Automotive Federation, hanno totalizzato 4,24 milioni di autoveicoli nel 2012 (+41,5%), dopo la contrazione del 3,4% del 2011 dovuta alle violente inondazioni in Tailandia. I governi locali promuovono misure incentivanti per produrre veicoli eco-friendly, elettrici e ibridi, stimolandone anche la domanda interna. Nel 2013 si prevede una produzione totale di 4,58 milioni di veicoli. Nel 1° trimestre 2013 sono stati prodotti a fine periodo 1,15 milioni di autoveicoli (+ 29,7%), grazie alla crescita produttiva della Tailandia (+44% con oltre 721 mila veicoli), il paese produttore più importante dell'area.
Nel 2012 la produzione tailandese si è attestata a 2,45 mln di autoveicoli, + 68%, rappresentando il 58% della produzione complessiva dell'area federata, sostenuta dalla domanda interna (+67%) e dall'export. Per il 2013 la domanda interna potrebbe anche contrarsi, ma i livelli produttivi dovrebbero crescere, spinti dalle esportazioni verso Giappone e Indonesia.
Con oltre 1 milione di veicoli prodotti, l'Indonesia ha registrato +27% sul 2011, già in crescita del 19% sul 2010. Il Paese potrebbe essere utilizzato come base per l'export da alcuni produttori giapponesi, fattore che incrementerebbe i volumi produttivi dell'industria autoveicolistica in loco. Nel primo trimestre 2013 la produzione ha registrato +15% (287 mila unità).
In Malesia sono stati prodotti circa 570 mila veicoli (+6,7%), grazie alla promozione degli eco-veicoli. Nella prossima revisione del National Auto Policy è previsto il sostegno alla produzione e alla domanda di
veicoli elettrici e ibridi. Cresce del 2,9% la produzione dei primi 3 mesi 2013.
Taiwan, destinato a figurare entro il 2016 tra i primi dieci produttori di veicoli elettrici al mondo, nel 2012 ha segnato una produzione in calo dell'1,2% con 339 mila veicoli. Nel 2013 si stima un recupero (350 mila veicoli).
Nel primo trimestre 2013 i Paesi dell'area Nafta hanno registrato una lieve aumento (+0,6%) nella produzione di autoveicoli: USA +2,7%, Canada 9,3% e Messico +1,3%. Nell'area sono state prodotte 1,8 milioni di autovetture (+3,6%), grazie al buon andamento in USA (+9%): light truck 2,18 milioni (-0,9%); medium-heavy truck circa 94 mila (-17%). Le Big Three (Chrysler, Ford, GM) detengono il 52,2% della produzione (2,14 milioni di veicoli), con appena 18.600 veicoli prodotti in più rispetto a gennaio/marzo 2012 (+0,9%). Gli USA rappresentano il sito produttivo più importante dell'area NAFTA con il 65,3% dell'intera produzione di autoveicoli nel 2012 e il 67,4% nel primo trimestre 2013.
Nel primo trimestre 2013 l'area Sudamericana (Argentina, Brasile e Venezuela) la produzione di veicoli completi (esclusi assemblati e CKD del Brasile) segna un recupero del 9,3% rispetto all'analogo periodo del 2012, anno in cui era stato registrato un calo del 2,9% sul 2011 (+3,2% sul 2010) ed erano stati prodotti complessivamente 4,21 milioni di veicoli completi.
Dei tre paesi risulta particolarmente interessante il Brasile: secondo le ultime stime del FMI pubblicate ad aprile 2013, il Pil del Paese, in frenata dal 7,5% del 2010 allo 0,9% del 2012, nel 2013 e 2014 dovrebbe crescere rispettivamente del 3% e 4%.
Al 7° posto nella classifica mondiale dei paesi produttori, il Brasile nel 2012 ha prodotto 3,34 milioni di veicoli (-1,9% rispetto al 2011); il comparto delle autovetture (2.623.704 unità) ha registrato un segno positivo del 4,1%. L'export nel 2012 ha segnato -20%. I veicoli esportati sono stati 442.075, pari al 13,2% della produzione. In valore l'export degli autoveicoli ha raggiunto 11,8 miliardi di US$, il 9% in meno del 2011 (12,97 miliardi di US$). Le previsioni per gli anni futuri sono ottimistiche e si basano soprattutto sullo sviluppo delle infrastrutture e la crescita di acquirenti della classe media.
Tra gli interventi introdotti dal Governo figura il progetto Inovar-Auto, che sostiene lo sviluppo tecnologico, l'innovazione, la sicurezza, la tutela dell'ambiente, l'efficienza energetica e la qualità dei veicoli e dei ricambi auto. Per il 2013 - 2017 è previsto un doppio regime di imposizione fiscale per le case automobilistiche presenti nel paese: l'IPI (imposta sui prodotti industriali) rimarrà invariata per quei costruttori che ridurranno i consumi e le emissioni di gas dei veicoli, che adopereranno componenti costruite in Brasile o nel Mercosur, e che investiranno in ricerca e innovazione, altrimenti sarà incrementata del 30%. Le imprese automobilistiche installate in Brasile dovranno fabbricare veicoli che raggiungano un miglioramento dell'efficienza energetica del 19% sui livelli 2012 per ottenere una riduzione di imposta anche del 32%.
Nel 1° trimestre 2013 sono stati prodotti 828mila autoveicoli: 639mila autovetture (+11%), 135mila veicoli commerciali (+9%), 43.600 autocarri (+39%), 9.900 autobus (+57%). L'export rappresenta solo il 13,5% del totale prodotto (2,7 mld di USD, +1,3%).
(Fonte: Anfia)