L'alimentare parla italiano
L'alimentare è il settore che meglio ci rappresenta al mondo. Lo sostengono 6 italiani su 10, ritenendo che sia anche il settore nel quale si è investito maggiormente.
Sono questi i risultati di un'indagine condotta da DOXA per Federalimentare, dalla quale emerge anche che gli italiani si fidano sia dei prodotti alimentari che dei controlli fatti dalle aziende sui cibi.
Siamo però in un momento difficile per i consumi: il 2013 si è confermato l'anno peggiore per i consumi interni (-4%). L'export è positivo (+5,8%), ma rallenta e apre piatto nel 2014 a fronte della recessione del mercato interno denunciata da Federalimentare. Nell'ultimo decennio sono state chiuse 12 mila microimprese nonostante un andamento decennale più dinamico rispetto al resto dell'industria italiana (+8% contro -22%). A tenere è la fascia industriale, quella delle imprese con più di 9 addetti (oltre 6.800 imprese).
La ricerca DOXA-Federalimentare evidenzia i cambiamenti delle abitudini d'acquisto degli italiani, che hanno ridotto i consumi e la spesa alimentare, sono più attenti agli sprechi e vanno meno al supermercato facendo un po' di scorte quando ci sono le offerte. Per una spesa più consapevole, il 22% diversifica i luoghi di acquisto mentre il 17% ha ridotto le dosi. Il 15% risparmia sull'acquisto dei prodotti tipici perché più costosi mentre il 13% ha riscoperto il piacere degli alimenti e delle ricette più semplici. Il 5% (circa 2-3 milioni di persone) ammette di non badare troppo alla scadenza e di usare i prodotti alimentari anche oltre la data di consumo consigliata.
Spendiamo di meno e consumiamo in minor quantità, ma siamo sempre attenti a cosa mettiamo nel carrello della spesa leggendo le etichette al momento dell'acquisto: l'informazione più gettonata è la data di scadenza, seguono ingredienti e luogo di produzione mentre solo 1 italiano su 10 considera rilevante l'origine delle materie prime.