Automotive Brasile, da qui al 2018
Nel periodo 2015-18 in Brasile si prevedono investimenti per 4,1 trilioni R$ nei diversi settori dell'industria, infrastrutture, alloggi, agricoltura e servizi, con una crescita del 17,1% rispetto a quella registrata nel periodo 2010-13.
E' quanto pubblicato dalla Brazilian Development Bank (BNDES), secondo cui la crescita maggiore si registrerà nelle infrastrutture, che attrarranno investimenti per 598 miliardi R$ (457 nel periodo precedente). Il recente rapporto pubblicato dall'istituto brasiliano sottolinea che a beneficiarne saranno soprattutto infrastrutture portuali e ferroviarie (rispettivamente +141% e +99%). Seguiranno alloggi (+19%), industria (+18,5%), agricoltura e servizi (+11%).
L'industria automotive dovrebbe registrare investimenti per R$ 59 miliardi, destinati alla modernizzazione industriale e allo sviluppo di nuovi prodotti oltre all'ampliamento della capacità produttiva delle fabbriche esistenti o attraverso greenfield. Tra i nuovi stabilimenti figurano Fiat a Goiás, (PE), Honda a Itirapina (SP), Mercedes-Benz a Iracemápolis (SP), JAC a Camaçari (BA), Jaguar Land Rover a Itatiaia (RJ) per cui a fine periodo la capacità installata di veicoli dovrebbe salire da 4,5 a a 6 milioni.
Secondo l'analisi settoriale condotta dalla BNDES, le aziende brasiliane possono contare su un ampio mercato consumer, svariati fornitori, incentivi fiscali e linee di credito per progetti di investimento. A pesare sono la bassa produttività del lavoro, carenza di operatori qualificati, elevata pressione fiscale, problemi logistici, difficoltà di export verso i mercati limitrofi, forte concorrenza asiatica di bassa qualità nel caso dei ricambi. La competitività dell'industria automobilistica dipende dalla rete di fornitori ma anche da una ricerca costante di prodotti diversificati, la prontezza a cogliere le tendenze del mercato, nonché una elevata competenza nella progettazione.
L'elevato costo del veicolo rende indispensabile il riconoscimento del marchio e la capacità di rispondere alle esigenze degli acquirenti con una adeguata offerta di optional. Ma sarà la tendenza a produrre veicoli ibridi ed elettrici a modificare le dinamiche concorrenziali sia delle vetture sia dei ricambi, determinando barriere all'ingresso con ripercussioni sull'intera supply chain.
L'industria automobilistica ha grande rilevanza per l'economia brasiliana: nel 2012 ha rappresentato il 21% del PIL dell'industria e il 5% del PIL, con vendite nette nel segmento dei veicoli per oltre 83,6 miliardi dollari e circa 1,5 milioni di addetti nel settore. La struttura produttiva è costituita da 21 produttori di veicoli (associati Anfavea) e include autovetture, veicoli commerciali leggeri, autocarri e autobus. Ci sono circa 500 produttori di ricambi auto e 5000 concessionarie.
Le principali sfide per il consolidamento della catena produttiva sono rappresentate dalla bassa produttività delle aziende alla base della supply chain, problemi di qualità e conformità, tempi di consegna dei prodotti, oltre a problemi fiscali e finanziari.
Il contesto internazionale ha un impatto determinante sul settore. Sul segmento ricambi auto e su quello dei veicoli influiscono svariati fattori, quali il dinamismo dell'economia mondiale, l'andamento del tasso di cambio e gli accordi bilaterali. Le importazioni del segmento automotive sono passate da $ 4,3 miliardi nel 2000 a 19,7 miliardi dollari nel 2013, con un incremento del 356%. Durante questo periodo, i paesi asiatici (Cina, Corea del Sud, Thailandia e India) e la Romania hanno registrato il maggiore incremento delle vendite di parti in Brasile. Tra i maggiori esportatori figurano Stati Uniti, Germania e Giappone. La Cina sarebbe al quarto posto.