Inflazione ridotta e PIL in crescita: il Brasile scommette sul 2017

piantina Brasile

Con oltre 204 milioni di abitanti, di cui circa 30 milioni di origine italiana, il Brasile è il quinto Paese più popoloso al mondo, ma anche il quinto per estensione territoriale e il principale dell’America Latina.

Lo sviluppo relativamente tardivo dell’industria (metà del Novecento) non ne ha impedito il rapido sviluppo così come la diversificazione nei settori metallurgico, chimico, alimentare e tessile ma anche meccanico (automotive) ed elettronico, sostenuti da capitali stranieri.

San Paolo, con quasi 12 milioni di abitanti e una ‘corposa’ comunità italiana, è considerata il polo culturale del Brasile, ma soprattutto il centro finanziario ed economico dell’America Latina. Qui si svolgono le principali fiere per il settore materie plastiche (Feiplastic), autoricambi (Automec), elettrotecnica, elettronica, energia e automazione (FIEE), tutte firmate Reed Alcantara Machado, alle quali gli italiani espongono da svariate edizioni in collettive così come con stand individuali.

Il Brasile, secondo le statistiche pubblicate da SACE, è il 24° mercato di destinazione dell’export italiano ed è il primo mercato di destinazione del nostro export in America centro-meridionale, con un incremento di 1,2 miliardi previsto entro il 2019.

Andamento mezzi trasporto fonte SACE

Nell’ultimo aggiornamento di luglio alla Country Risk Map, SACE riportava la conferma dell’impegno da parte della Banca Centrale del Brasile (BCB) di rallentare l’inflazione al 4,5% entro la fine del 2017 rispetto all’8,9% registrato a metà luglio, mentre il Ministro delle Finanze rinnovava l’appello per nuove misure di austerità su budget e pensioni.

Le proiezioni di 100 analisti divulgate ad agosto dalla Banca Centrale indicavano che l’inflazione dovrebbe attestarsi al 5,12% nel 2017 e l'indice dei prezzi al consumo dovrebbe rallentare al 4,8% a fine anno.

Il Portale governativo del Brasile, su statistiche della Banca Centrale, ad agosto stimava una crescita dell’1,2% del PIL nel 2017, che saliva al 2,4% per i più ottimisti, mentre il Ministero delle Finanze si orientava all’1,6% basandosi su prospettive più positive per la produzione industriale.

Il Brasile, si sa, sta attraversando una difficile fase di transizione politica ed economica ma già a fine luglio i principali indicatori hanno cominciato ad oscillare in positivo. La percezione è che l'economia dovrebbe cominciare a decollare con un impatto positivo sul PIL e con l'indice di fiducia delle imprese nuovamente in crescita a luglio, terzo aumento consecutivo dell'indicatore. Da notare che uno degli indicatori più comunemente utilizzati in Brasile per valutare il rischio è sceso al livello più basso in 11 mesi.

A seguito della maggiore fiducia negli investimenti, il portale Valor Economico riporta le prime evidenze della ripresa del manifatturiero: nel periodo tra giugno e agosto 2016 cinque indicatori su nove del recente Barometro Manifatturiero erano positivi, tre negativi e uno neutro. Nonostante la contrazione economica del Paese, tutti gli indicatori fanno dunque ritenere probabile una ripresa entro la fine dell’anno, guidata dal manifatturiero e dagli investimenti.

La crescita della disoccupazione e l’indebitamento dei consumatori, secondo Valor Economico, dovrebbero proseguire nei prossimi mesi influendo sull’industria dei servizi e sui consumi privati, peraltro componenti principali del PIL, e portando a un’ulteriore contrazione del PIL nel terzo trimestre dell’anno. Tuttavia, già a partire dal secondo semestre, la situazione dovrebbe migliorare grazie alle buone prestazioni del manifatturiero e del GFCF (gross fixed capital formation), che misura gli investimenti in macchinari, costruzione e ricerca, aumentato dello 0,4% dopo un lungo periodo di contrazione e ritornato ai livelli del 2009.

La crescita del PIL dell’industria nel secondo trimestre è riconducibile alle industrie estrattiva ed energetica (+0,7% e +1,1% rispetto al trimestre precedente) mentre l’attività manifatturiera ha evidenziato un aumento dell’1% della produzione.

Secondo Valor Economico, il lungo periodo di crisi ha generato una crescente richiesta di sostituzione dei macchinari obsoleti. Santander prevede una ripresa del settore manifatturiero con la riduzione degli inventari e la crescita dell’export.

Da un’indagine condotta da Anamaco (Construction Materials Retailers National Association), nel periodo maggio-agosto 2016 anche il settore retail B&C è risultato in crescita dell’8% rispetto all’anno precedente. Entro la fine dell’anno l’Associazione prevede una crescita del 3-5% del fatturato di USD 35 miliardi. Altro motivo per essere ottimisti!

E’ del 6 settembre la notizia che l’Agenzia Nazionale Energia Elettrica (ANEEL) ha approvato l'adozione di differenti tariffe energetiche in base al consumo orario, che consentiranno di pagare meno l’energia consumata durante le ore non di punta. Le tariffe speciali non saranno però applicabili ai grandi consumatori, come le industrie, o a coloro che sono inclusi nella tariffa sociale dell'energia elettrica.

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