Plastica: motori caldi, si riparte
Il 2016 è stato un anno ‘buono’ per l’industria italiana delle macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma. Rispetto al 2015 l’export, che conta per il 70% della produzione, ha registrato +1,7%.
Secondo Assocomaplast la produzione si è riportata ai livelli pre-crisi, a oltre 4,2 miliardi di euro: nell’ultimo decennio il comparto è cresciuto mediamente dello 0,9% per segnare +2,7% nel 2014-16 grazie proprio alle esportazioni.
Primo sbocco commerciale (49%) del made in Italy si è confermata la UE, seguita dai Paesi Nafta (14%) ed Estremo Oriente (12%, con forte crescita di Cina +12%, India +45% e Corea del Sud +67%), mentre sull’export in Sud America (4,7%) ha influito la performance negativa del Brasile. Il Medio Oriente ha contato per il 3,8% (+21% in Arabia Saudita e +61% in Iran), il Nord Africa 2,6% e l’Oceania 0,6%.
Se consideriamo le sole macchine per la trasformazione primaria, spicca l’export delle macchine a iniezione verso Messico, UK e Spagna; positivo anche l’export degli estrusori in Messico, Turchia e India; export in sofferenza per le macchine per soffiaggio. Prime cinque destinazioni sono state Germania (stampi, estrusori), Usa (stampi, stampatrici flessografiche, macchine per formare e modellare, termoformatrici), Messico (macchine a iniezione, estrusori), Polonia (stampi, estrusori, stampatrici flessografiche), Cina (impianti per mono/multifilamenti, macchine per materiali espansi).
Le importazioni hanno registrato +12%, una crescita a due cifre per il secondo anno consecutivo (l’import delle macchine a iniezione è aumentato del 37%, circa euro 135 milioni). Primo fornitore degli stampatori italiani nel 2016 è stata la Germania (39%), seguita a ruota dall’Austria (32%).
Per il 2017 la WTO indica una crescita del 2,4% del commercio globale, con un probabile assestamento tra l’1,8 e il 3,6% a causa di alcuni fattori di incertezza economico-politica che rendono difficili le previsioni. Secondo Assocomaplast, l’andamento del manifatturiero tedesco dovrebbe mantenersi a livelli elevati, favorendo i costruttori italiani per i quali la Germania è il primo mercato di destinazione dell’export. L’economia spagnola viaggia a ritmi sostenuti, il Regno Unito non desta per ora preoccupazioni e la Russia evidenzia segnali di ripresa. Il rallentamento dell’economia cinese non ha avuto effetti sulle vendite italiane e l’India ha avviato un ampio piano di sviluppo di cui dovrebbe beneficiare anche l’industria locale. Gli indicatori negli USA continuano a essere favorevoli , il Messico ha sviluppato un sistema industriale strutturato (legato tuttavia all’economia statunitense) e il Brasile è uscito dalla recessione, con previsioni sull’andamento del PIL 2017 oscillanti tra +0,2% (FMI) e +1% (Governo federale). Abiplast, l’Associazione di settore, prevede una crescita del comparto dell’1,3%, soprattutto nella seconda metà dell’anno.
Per Assocomaplast il 2017 sarà positivo, con un miglioramento di produzione ed export stimato intorno ai due punti percentuali oltre a un mercato interno particolarmente vivace.