Horizon 2020, finanziamenti all’Italia
Il programma europeo Horizon 2020 (H2020), avviato nel 2014, ha stanziato 80 miliardi di euro per il finanziamento della ricerca e dell’innovazione in Europa.
A luglio 2017 la Commissione europea ha pubblicato uno studio nel quale sono stati analizzati i risultati di questi primi tre anni per meglio orientare l’ultima parte del Programma (2018-2020) e creare le basi per la discussione verso il prossimo Programma Quadro FP9.
Il documento, oltre 500 pagine di dati e grafici, è diviso in due sezioni: la Sezione Uno (analisi orizzontale) fornisce dati sullo stato dell’arte del Programma, confronto tra Stati Membri UE e partecipazione delle regioni italiane. La Sezione Due (analisi per temi) fornisce i dati relativi all’Italia e alle sue regioni per tematica sotto i tre Pilastri Horizon 2020:
- Eccellenza scientifica: ERC, Marie-Sklodowska Curie Action, Future and Emerging Technologies (FET), Infrastrutture di Ricerca;
- Leadership industriale: ICT, NMBP (nanotecnologie, materiali avanzati, biotecnologie e processi avanzati), Spazio e SME-Instrument;
- Sfide per la società: salute, agricoltura e sicurezza alimentare, energia, trasporti, ambiente, società inclusiva e sicurezza.
Nel pilastro delle Industrial Leadership l’Italia ottiene il 9,8% di quanto assegnato da Horizon 2020: il maggiore contributo finanziario (circa 249 milioni di euro, pari all’8,6% del totale assegnato) è ottenuto dall’ICT mentre in Spazio si registra il dato migliore (13,9%). Nelle sfide sociali l’Italia mette a segno il 10% del contributo assegnato, a eccezione di Ambiente (8,9%) e Salute (6,8%).
In termini di tipologia di partecipanti, a livello globale più del 25% del finanziamento viene assegnato alle PMI (SME) mentre in Italia il valore scende sotto il 20%. Non ci sono significativi scostamenti nel confronto tra dato accorpato di mondo accademico (HES) e ricerca (REC) di Europa e Italia. Gli enti profit italiani (PRC, inclusa la grande industria) hanno una frazione di contributo maggiore rispetto al dato europeo.
METALEX 2018, 32° Esposizione internazionale di macchine utensili e tecnologia per la lavorazione del metallo, è stata selezionata tra le fiere internazionali in Paesi extra europei per le quali sono previsti contributi europei e attività di supporto per accrescere la visibilità delle PMI e promuovere le tecnologie europee nei mercati internazionali attraverso la partecipazione collettiva europea in fiera, incontri prefissati e servizi personalizzati.
METALEX 2018, in calendario a Bangkok dal 21 al 24 novembre, è la principale fiera nell’area ASEAN, la regione che riunisce dieci stati: Brunei, Cambogia, Indonesia, Laos, Malesia, Myanmar, Filippine, Singapore, Tailandia, Vietnam. A fine 2015 è stata istituita la Comunità Economica ASEAN (AEC), che copre un mercato ricco di opportunità, con 2,6 trilioni USD e oltre 622 milioni di abitanti, terza economia asiatica e settima a livello mondiale.
Secondo le statistiche divulgate dal Fiscal Policy Office, nel 2017 l’economia tailandese dovrebbe crescere del 3,4%, in aumento rispetto al 3,3% del 2016. Tra i fattori che contribuiranno alla crescita figurano l’export (+1,8% in valore) , i consumi privati (+3,2%), gli investimenti privati (+1,7%) e pubblici (+6,2%). Nel 2017 saranno avviati numerosi mega progetti infrastrutturali, driver degli investimenti privati, con la costruzione e ammodernamento di autostrade e ferrovie (elettrificazioni e sistemi a doppio binario).