Nigeria, PIL +2,5% nel 2018
Tra i Paesi dell’Africa Sub-Sahariana, la Nigeria si distingue per popolosità (183,6 milioni di abitanti, di cui circa 55 milioni in età lavorativa e previsione ONU di raggiungere i 400 milioni di abitanti entro il 2050) ma anche quale principale mercato per le imprese italiane dopo il Sud Africa.
Un centinaio di imprese italiane sono presenti in forma stabile nel Paese, alcune già dagli anni Sessanta, attive in svariati settori, dalle costruzioni ai servizi portuali. Numerosi edifici residenziali e industriali di Lagos sono stati costruiti da imprese italiane così come alcuni edifici simbolo ad Abuja sono stati realizzati o progettati da italiani: la Cattedrale Ecumenica Cristiana Nazionale, la Moschea Nazionale, il Millennium Park, la Libreria Nazionale, il Transcorp Hilton, ponti e strade…
Le statistiche ISTAT evidenziano che gli italiani esportano nel Paese principalmente macchinari e parti di ricambio, metallo e prodotti in metallo, prodotti petroliferi raffinati, apparecchiature elettriche e di precisione, prodotti chimici e autoveicoli. Tra i prodotti italiani esportati nel 2016 la Country Risk Map di SACE riporta meccanica strumentale (36%), apparecchi elettrici (17%), chimica (9%), prodotti in legno (7%), metalli (6%). E se nell'ultimo triennio l'export italiano era di segno negativo, a partire dal 2018 SACE prevede una crescita del 2,7% per salire a +3,9% nel 2020.
Secondo il rapporto InfoMercatiEsteri della Farnesina, nel 2016 le imprese italiane hanno esportato beni per 493,4 milioni di euro (721,4 milioni nel 2015) e importato per 603,9 milioni di euro (792 milioni nel 2015).
Negli ultimi mesi il mercato nigeriano ha evidenziato una ripresa rispetto allo scorso anno quando sul Paese pesava la recessione. Il cambio di marcia è frutto di più fattori, quali le nuove disposizioni che regolano gli scambi in valuta estera con conseguente ripresa degli ordinativi in dollari ed euro e il segno positivo riportato a marzo dal manifatturiero nigeriano per il sesto mese consecutivo.
Il rapporto Africa’s Pulse di ottobre della Banca Mondiale prevede una crescita del PIL nigeriano dell’1% nel 2017, destinata più che a raddoppiare nel 2018 (+2,5%), per salire al 2,8% nel 2019. Nello studio viene sottolineata la revisione in positivo per il 2019 di 0,3 punti percentuali proprio per le grandi aspettative sul Paese quale conseguenza di una produzione petrolifera stabile e delle riforme introdotte in tema di scambi in valuta estera, destinati a dare impulso al settore non petrolifero.
La regione Sub-Sahariana sta superando il biennio di rallentamento economico e, dopo avere registrato +1,3% nel 2016, si appresta a segnare +2,4% nel 2017. La crescita del PIL è trainata da Nigeria, Sud Africa e Angola, tanto che il rapporto della World Bank sulla regione indica una crescita del 3,2% nel 2018 e del 3,5% nel 2019. Nigeria e Sud Africa sono usciti dalla recessione.
maricro