Export, un triennio di crescita
Nel 2019 l’export italiano crescerà del 3,4% in termini di valore, in linea con le performance positive dell’ultimo decennio.
Secondo il Rapporto Export 2019 di SACE Simest, il volume degli scambi commerciali è destinato a rafforzarsi, passando dal +2,5% nel 2019 al +3,6% nel 2020. Nel triennio 2020-2022 l’export italiano crescerà del +4,3% medio sfiorando quota 500 miliardi di euro nel 2020.
Alcuni fattori potrebbero tuttavia influire sull’andamento del nostro export: una escalation protezionistica degli Usa con conseguente rallentamento della Cina limiterebbe nel 2019 l’aumento dell’export a +2,6% in valore (+2,3% mediamente nel triennio successivo); nel caso di Brexit disordinata con minore domanda da parte delle economie avanzate, l’export si attesterebbe al +2,7% (+3,2% nel 2020-2022).
Il consiglio è di ampliare e diversificare i mercati di riferimento, soprattutto in Cina, Corea del Sud, India, Vietnam e Stati Uniti, senza trascurare le potenzialità europee (Polonia, Repubblica Ceca, Bulgaria e Russia). La domanda di beni italiana crescerà inoltre in America Latina (Brasile, Messico e Cile) mentre in Medio Oriente e Nord Africa al calo di Turchia e Algeria si contrapporranno migliori risultati in Egitto, Marocco, Tunisia, Qatar e UAE. Andamento vivace anche in Africa Subsahariana, in particolare Sudafrica, Nigeria, Angola e Kenya, ma anche negli emergenti Tanzania, Senegal e Ghana.
In aumento le stime di export dei prodotti agroalimentari (+3,8%) e degne di nota quelle per i servizi, che cresceranno del 3,7% nel 2019 e mediamente del 4,6% nel prossimo triennio. Per i beni di consumo si prevede +3,4% (abbigliamento e arredamento), intermedi +3,6% (farmaceutica), beni di investimento +3,1%.
Tra i Paesi strategici per SACE Simest si confermano Brasile, UAE e India, con prospettive di crescita di ulteriori 2,5 miliardi di euro nei prossimi quattro anni (12,4 miliardi nel 2018). Da non sottovalutare l’Africa Subsahariana, i cui 49 Paesi che ne fanno parte necessitano di ammodernare le infrastrutture idriche, energetiche e viarie nonché di meccanizzare i processi produttivi.