Taiwan goes green
Entro il 2025 Taiwan intende ‘spegnere’ le proprie centrali nucleari.
Dopo il disastro di Fukushima del 2011 nel Paese è infatti cresciuto un movimento anti-nucleare che ha spinto il governo a optare per la denuclearizzazione.
La forte vocazione industriale fa di Taiwan un Paese altamente energivoro, che deve correre ai ripari per soddisfare la domanda.
Per questo motivo il governo taiwanese incoraggia investimenti nelle rinnovabili con priorità per i settori fotovoltaico, eolico offshore e infrastrutture a supporto della R&S a lungo termine.
Secondo Invest Taiwan nel prossimo quinquennio questa situazione dovrebbe richiamare investimenti per 60 miliardi di dollari in energie rinnovabili.
Nello stretto di Taiwan sono stati individuati 24 siti per la costruzione di campi eolici offshore. Sulla costa occidentale saranno costruiti pontili idonei nonché un parco industriale per la produzione, l’assemblaggio e la manutenzione dei componenti dei generatori in modo da creare un catena industriale integrata.
I programmi dell’Industrial Development Bureau (IDB) hanno già attratto aziende interessate a impiantare fabbriche nella Zona Industriale (II) del Porto di Taichung: Chin Fong/CS Wind, Yeong Guan Energy Technology, Tien Li Offshore Wind Technology, Tai-Shing-Century. Entro il 2019, considerando la produzione di Century Wind Power a Taipei Port e di Sing Da Marine Structure (SDMS) a Sing Da Harbor a Kaohsiung, gli investimenti in eolico offshore dovrebbero salire a 237 milioni di euro.
Entro il 2025 l’energia generata da fotovoltaico dovrebbe invece salire a 20 GW mentre il settore delle batterie è previsto in continua crescita a partire dal 2020.
Il governo taiwanese incentiva inoltre i veicoli elettrici: già a partire dal 2020 si prevede la produzione annua di 45.000 scooter, 2.500 automobili e 4.400 bus completamente elettrici.