Corea, il futuro è high tech

La trasformazione industriale sostenuta dal rapido sviluppo tecnologico e dai mutevoli trend demografici sono le sfide che la Corea del Sud si appresta ad affrontare per ridare vigore all’economia.

A dicembre il governo annuncerà pubblicamente le prossime politiche economiche, indicativamente orientate su tre punti prioritari: accelerazione della ristrutturazione industriale, maggiore efficienza nel settore pubblico, flessibilità nel mercato del lavoro.

La seconda fase prevede misure per affrontare gli effetti del calo della popolazione, con la conseguenza di una minore domanda di insegnanti, adozione di modelli scolastici di più piccole dimensioni, promozione dell’istruzione nell’età adulta.

Corea Seul street food 320

È inoltre prevista una revisione delle forze armate, riducendo il personale militare ma aumentando la dotazione di dispositivi high tech. L’obbligo del servizio militare sarà abolito mentre crescerà la percentuale di donne ufficiali.

Lo spopolamento rurale sarà affrontato facilitando l’accesso ai servizi pubblici e ampliando i servizi assistenziali.

La terza e quarta fase del programma riguarderanno l’invecchiamento della popolazione e l’assistenza sociale.

Corea Seoul DongDaemunByNight 320

Lo scorso ottobre il primo ministro coreano Hong Nam-ki aveva annunciato altri punti prioritari per lo sviluppo economico del Paese: i veicoli del futuro, una piattaforma di trading online, l’industria cinematografica. In particolare si prevede l’incentivazione dei settori relativi a big data, network e AI oltre alle tre nuove industrie dei chip, auto smart e sostenibili nonché bio-health.

Poiché i veicoli sono sempre più smart ed eco-sostenibili, l’industria automobilistica tende a convergere con l’ICT. Un’opportunità per la Corea del Sud, settimo Paese costruttore di veicoli (4 milioni di unità prodotte nel 2018) ma anche altamente informatizzato, che intende incentivare l’utilizzo di veicoli eco-sostenibili oltre a regolamentare la guida autonoma predisponendone le infrastrutture e supportare l’uso di tecnologie open source per innovare il settore.

A ottobre era stata annunciata una strategia governativa per assumere la leadership delle tecnologie future per la mobilità e, in particolare, per la guida autonoma: nel prossimo decennio il governo intende investire 1,8 miliardi di dollari per creare, in collaborazione con l’industria automobilistica, un fondo di 50,6 miliardi USD. Che ne sia capace, lo dimostra il recente contratto firmato con la Svizzera per la consegna di 1.600 camion a idrogeno entro il 2025.

Hyundai Motor Group, cui appartengono Hyundai Motor Co. e Kia Motors Corp., detiene l’8% del mercato automobilistico europeo. Il primo posto spetta al Gruppo Volkswagen, seguito da PSA e Renault. Il gruppo Hyundai Motor, che ha recuperato dopo la discesa al 6% a marzo, a settembre ha venduto oltre 100 mila vetture.

Il governo coreano intende inoltre realizzare una piattaforma di trading online dotata di un sistema di gestione attraverso il quale le imprese e i soggetti interessati potranno usufruire di tutti il necessario per l’export, dai servizi per la spedizione a quelli per le transazioni FX basati su block chain. La piattaforma B2B di Kotra sarà inoltre rivisitata per diventare punto vendita specializzato con servizi di spedizione globali.

Tra i progetti coreani più ambiziosi si segnala quello che riguarda le navi autonome ed eco-sostenibili (dotate di sistemi di navigazione intelligenti, sistemi di automazione del motore, con realizzazione di performance centre specifici, sviluppo di tecnologia operativa e standardizzazione) con il conseguente investimento di circa 130 milioni di dollari nel settore e l’obiettivo di detenere la metà del mercato globale entro il 2030. Entro il 2025 saranno sviluppate navi di livello 3 a operatività autonoma, azionate da remoto, senza equipaggio; le navi di livello 4 saranno invece totalmente autonome.

Corea Seul Deoksugung Palace 320

Anche l’industria cinematografica, quasi raddoppiata nell’ultimo decennio e quinta al mondo, ricade tra gli obiettivi strategici, con la creazione di un centro di produzione di film coreani, l’incentivazione dei piccoli produttori cinematografici, il supporto di contenuti VR e di altri contenuti high tech.

Corea Doing business 2020 480

Con 84 punti su 100, la Corea è il quinto Paese nella classifica della Banca Mondiale relativa al Doing Business, che riguarda gli aspetti burocratici in cui si imbatte l’impresa, dai permessi di costruzione al pagamento delle imposte. Al primo posto si classifica la Nuova Zelanda (86,8 su 100), seguita da Hong Kong e Danimarca a pari punteggio (85,3). Gli Stati Uniti hanno lo stesso punteggio della Corea (84), seguiti da Georgia (83,7), UK (83,5), Norvegia (82,6) e Svezia (82). Il punteggio italiano si ferma a quota 72,9.

mc