Myanmar, investimenti nelle infrastrutture
Il Myanmar potrà presto contare su un nuovo parco industriale a ovest di Yangon e una zona economica nel Mon State.
L’annuncio risale a fine luglio 2020 nell’ambito del programma di sviluppo sostenibile del Paese e sarà oggetto di una gara d’appalto aperta e trasparente.
Grazie a questi progetti , che affiancano quello già avviato denominato ‘New Yangon City’ e pensato per rendere vivibile e produttiva un’area con una popolazione di 1,2 milioni di abitanti creando nel contempo circa 2 milioni di posti di lavoro, verranno realizzate infrastrutture logistiche per collegare la nuova città con i centri circostanti.
Thilawa è la prima zona economica speciale (SEZ), a 23 km a sud-est di Yangon. E’ una joint venture con il Giappone, le cui quote sono suddivise tra il governo (Thilawa SEZ Management Committee- TSEZMC, 10%), l’Agenzia di cooperazione internazionale giapponese – JICA (10%), un consorzio privato locale (Myanmar Thilawa SEZ Holdings Public Limited, 41%) e un consorzio giapponese (MMS Thilawa Development Co., 29%).
La Dawei SEZ, nella regione Taninthayi, e la KyaukPhyu SEZ nello stato del Rakhine, devono ancora essere implementate.
L’oceano Indiano è collegato al Pacifico tramite il GMS East-West Corridor, che collega Yangon e la SEZ di Thilawa con la Tailandia, e che sarà oggetto di ulteriori investimenti per ridurre i costi di trasporto e migliorare i collegamenti tra i due Paesi.
A oggi in Myanmar sono presenti 23 zone industriali a Yangon e 18 in altri centri principali, quali Mandalay, Meikkahtila, Monywa, Pakokku, Myaung Mya, Mawlamyine, Myeik, Bago e Pyay.
A causa della pandemia, l’anno fiscale 2019-20 dovrebbe chiudersi con una crescita del PIL di 4,3 punti percentuali, al ribasso rispetto alle previsioni di +7%. Il Myanmar Times riporta che per l’anno fiscale 2020-21 l’economia dovrebbe tornare a crescere del 6% per l’Asian Development Bank, del 7,2% per la Banca Mondiale (Myanmar Economic Monitor – June 2020).
Per il settore della generazione di energia si prevede un’espansione del 12,7%, a seguire telecomunicazioni, bancario e finanziario, trasporti e costruzioni. Buone le previsioni per il commercio, con l’export a 16,2 miliardi USD e le importazioni a 18,5 miliardi USD.