Vietnam, un'economia dinamica e in forte crescita

Vietnam

Tra i dieci Paesi che costituiscono l'ASEAN (Associazione delle nazioni del sud-est asiatico) figura il Vietnam, Paese dall’economia in forte crescita.

Tra il 2002 e il 2018 più di 45 milioni di persone sono uscite dallo stato di povertà. Dai report pubblicati dalla Banca Mondiale emerge che il PIL reale pro capite è salito da meno di 700 dollari nel 1986 a quasi 4.500 dollari nel 2023 e la percentuale di popolazione che vive in povertà con meno di 3,65 dollari al giorno è scesa dal 14,0% nel 2010 a meno del 4% nel 2023.

L'aspettativa di vita è aumentata da 70,5 a 75 anni tra il 1990 e il 2022. Nel 2019 quasi la totalità della popolazione utilizzava l’elettricità come fonte di illuminazione (14% nel 1993), l’accesso all’acqua pulita nelle zone rurali è passato dal 17% nel 1993 al 51% nel 2020.

Si prevede che la crescita economica raggiunga il 6,1% nel 2024 e il 6,5% nel 2025, rispetto al 5% nel 2023, trainata dall’aumento della domanda globale e dalla fiducia dei consumatori nazionali.

La forza lavoro giovane e a basso costo, l’inflazione relativamente bassa e la stabilità politica ed economica hanno contribuito alla crescita del Paese.

Dalla fine degli anni Ottanta il governo si è impegnato per modernizzare l’economia e attrarre investimenti esteri, come dimostra la presenza di Samsung ed LG. Sono stati siglati accordi di libero scambio UE-Vietnam e di progressivo partenariato transpacifico mentre sono state messe a punto strategie per riformare legislazione e burocrazia così come offrire incentivi alle imprese: nel 2022 gli investimenti diretti esteri valevano il 4,4% del PIL.

Il Vietnam è attualmente il maggiore fornitore in area ASEAN agli Stati Uniti. Nel 2022 il commercio bilaterale con gli Stati Uniti è stato pari a 142,1 miliardi di dollari.

L’industria manifatturiera include la produzione di smartphone ed elettronica, i settori tessile e dell’abbigliamento. Il Paese è anche un forte esportatore di caffè, secondo solo al Brasile.

La rete 5G è in fase di implementazione e l’e-commerce prospera grazie alla crescita della classe media. Tre dei dieci principali siti di e-commerce del sud-est asiatico (Tiki, Thegioididong e Sendo) hanno sede in Vietnam, con un mercato che nel 2021 è stato pari a 13,7 miliardi di dollari.

Secondo HSB, ci sono cinque motivi per fare business in Vietnam: la popolazione numerosa, con tassi di alfabetizzazione superiori al 90%; l’espansione della linea fissa e l’accesso alla banda larga in fibra ottica, con elevata penetrazione di Internet mobile; gli investimenti presenti e futuri in infrastrutture tramite partenariati pubblico-privato; gli accordi di libero scambio UE-Vietnam e di partenariato transpacifico oltre all’appartenenza all’OMC e all’ASEAN; prezzi e costo della vita bassi.

Tra le sfide figurano problemi sanitari, con la presenza di poche strutture mediche in cui si parla inglese; il commercio manifatturiero transfrontaliero è complicato dalla documentazione richiesta per importare ed esportare; il quadro giuridico non è sempre trasparente e il sistema giudiziario è lento; i requisiti amministrativi per il pagamento delle tasse sono esigenti; la protezione dei diritti di proprietà intellettuale è altamente consigliata.

Per la Banca Mondiale il futuro del Vietnam è plasmato da megatrend, quali il rapido invecchiamento della popolazione, il calo del commercio globale, l’automazione, il degrado ambientale e il cambiamento climatico, che potrebbero compromettere gli obiettivi di raggiungere lo status di paese ad alto reddito entro il 2045.