Il Brasile torna a crescere
Quarta democrazia più grande al mondo con oltre 200 milioni di abitanti, il Brasile contava nel 2017 54,8 milioni di persone che vivono in condizioni di povertà secondo i criteri della Banca Mondiale (reddito inferiore a 406 dollari al mese).
Le statistiche IBGE indicano che il 44,8% dei poveri (25,5 milioni di persone) vive nel Nord-Est del Paese.
Dopo l’elezione del presidente Jair Bolsonaro, il Brasile è tornato a crescere sull’onda delle promesse elettorali basate su liberalizzazione dell’economia, riforme strutturali nelle pensioni e burocrazia nonché riduzione di deficit e debito.
Per abbattere il debito pubblico è stata infatti annunciata la privatizzazione di società statali, la semplificazione del sistema fiscale, la riforma del sistema pensionistico, l’apertura commerciale (il dazio medio sui prodotti importati è attualmente superiore all’8% oltre a barriere non tariffarie come requisiti tecnici, sanitari e ambientali).
Per la Banca Mondiale la sfida principale del Brasile riguarda proprio la ridefinizione della pressione fiscale e della spesa pubblica, la riforma della previdenza sociale, la crescita della produttività e lo sviluppo delle infrastrutture.
Nel 2017 l’economia brasiliana è tornata a crescere (+1%) e il Fondo Monetario stima per il prossimo triennio una crescita non superiore al 3% grazie al recupero degli investimenti pubblici e privati così come dei consumi domestici, stimolati dal calo dell’inflazione e da condizioni del credito più favorevoli.
Nel periodo 2018-2021 SACE prevede una crescita media annua del 6,1% dell’export italiano, in particolare per i beni collegati all’industria brasiliana, sia quindi beni intermedi (metalli, gomma e prodotti del settore estrattivo) sia beni di investimento (meccanica strumentale e mezzi di trasporto).
A novembre il Brasile ha siglato un accordo di libero scambio con il Cile grazie al quale cesserà il roaming internazionale oltre a piani per l’e-commerce, adempimenti burocratici, misure anticorruzione, problemi ambientali e lavorativi.
Il Cile, membro dell'Alleanza del Pacifico insieme a Messico, Colombia e Perù, è il secondo partner commerciale del Brasile in Sud America. Il Brasile, che conduce il Mercosur insieme ad Argentina, Uruguay e Paraguay, è il maggiore partner commerciale del Cile in America Latina e la principale destinazione degli investimenti cileni all'estero.
Nel 2017 il commercio bilaterale Brasile-Cile ha raggiunto US $ 8,5 miliardi (+22% rispetto al 2016). Da gennaio a settembre 2018, il commercio tra i due Paesi è stato di 7,21 miliardi di dollari (+13%).
Le previsioni 2018-19 del FMI indicano un tasso di crescita dell’America Latina pari all’1,2% nel 2018, che dovrebbe salire al 2,2% nel 2019. Il Brasile dovrebbe seguire la medesima tendenza. Per il Messico si prevede una crescita maggiore (+2,2% nel 2018, +2,5% nel 2019) mentre l’Argentina entrerà in recessione nel 2018, con il PIL in calo anche nel 2019.