2020, la Cina guida l’export di macchine
Nel 2020 la Cina ha guidato per la prima volta la classifica del commercio estero di macchinari.
Il commercio estero di macchine e impianti nel 2020 è stato pari a circa 1.048 miliardi di euro, di cui il 16,8% esportati dalla Cina (165 miliardi). Segue a ruota la Germania (162 miliardi, 15,5%) e, con maggiore distacco, USA (9,1%), Giappone (8,6%) e Italia (6,7%). Nel 2019, la Germania aveva un vantaggio sulla Cina di 1,4 punti percentuali.
A favore della Cina ha giocato la pandemia, dalla quale il Paese è stato colpito per primo riprendendosi rapidamente. E, soprattutto, la strategia Made in China 2025, applicata già nel 13. Piano quinquennale e implementata in quello attuale che traghetterà il Paese al 2025 portandolo alla supremazia tecnologica. Una strategia pensata per guidare le imprese cinesi nella transizione da attività a basso valore aggiunto a un manifatturiero di medio-alto livello eliminando le inefficienze e sviluppando modelli di business grazie a centri di innovazione manifatturiera, proprietà intellettuale, creazione di standard industriali e sviluppo di settori strategici.
L’obiettivo dichiarato è quello di costruire un Paese socialista moderno entro il 2035, quando anche le aree rurali saranno modernizzate e potranno beneficiare dell’integrazione con i centri urbani.
Secondo lo studio Markt China im Wandel elaborato dalla VDMA in collaborazione con l'Associazione svizzera di ingegneria meccanica Swissmem e alla società di consulenza cinese Sinolytics, il governo sta investendo ingenti risorse in ricerca e sviluppo mentre si rilevano offerte di finanziamento vantaggiose e limitazioni alla partecipazione alle gare. Inoltre la Cina vuole influire maggiormente sugli organismi internazionali di normazione oltre ad affidarsi anche norme industriali locali.
Circa il 36% dei costruttori tedeschi e svizzeri di macchine e sistemi valuta la strategia Made in China 2025 come positiva per la propria attività. Negli ultimi anni infatti la Cina è diventata un importante partner economico per l’ingegneria meccanica tedesca, primo mercato di esportazione per l’industria dei beni strumentali e secondo per investimenti esteri. Il potenziale è dunque ancora alto nell’automazione e digitalizzazione.
Il mercato cinese evidenzia una forte domanda di macchine e sistemi affidabili, efficienti dal punto di vista energetico e interconnessi. Dallo studio emerge infatti che in molti settori la Cina è in ritardo rispetto ai concorrenti internazionali, con buone opportunità di esportazione: mediamente vengono utilizzati 187 robot industriali ogni 10.000 dipendenti contro i 228 negli USA, 346 in Germania, 868 in Corea del Sud, 918 a Singapore.
Per l’Europa si tratta dunque di una sfida da affrontare migliorando la propria competitività senza invocare il protezionismo.
maricro